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Buoni Fruttiferi Postali, attenzione al tasso di interesse applicato!

Lo studio legale Varisco-Fiore si occupa dei ricorsi che riguardano i BUONI POSTALI FRUTTIFERI (c.d. BPF) acquistati dai consumatori nell’arco degli anni ‘74/87. La vicenda in oggetto fa riferimento a una forma di investimento molto diffusa. Sono moltissimi i piccoli risparmiatori che, in quel periodo storico, attratti dai vantaggiosissimi tassi di interessi prospettati, hanno sottoscritto i buoni.Purtroppo però, in molti casi, il tesoretto che ci si era auspicati di incassare al momento della scadenza (trentennale) dei buoni non ha rispecchiato le aspettative.

Come mai?

A giugno del 1986 veniva emanato un decreto ministeriale sul riconoscimento dei tassi di interesse applicabili ai buoni postali fruttiferi di nuova emissione, nonché a quelli precedenti, dunque avente effetto retroattivo. Il decreto ministeriale entrava in vigore il 28 giugno del 1986. Nonostante ciò Poste Italiane, attraverso i propri uffici periferici, per circa un anno e più dall’emanazione del decreto ministeriale, cui si sarebbe dovuta adeguare, ha continuato ad emettere buoni postali fruttiferi utilizzando il vecchio modello dove i tassi di interesse prestampati sul retro non furono modificati e quindi, non corrispondevano a quelli prescritti dal decreto ministeriale. E così i soggetti che hanno acquistato i buoni dopo il 28 giugno 1986, all’atto della riscossione, mediante verifica sul sito web cassa depositi e prestiti, hanno avuto e stanno avendo un’amara sorpresa. Poste Italiane non riconoscerà loro i tassi indicati sul retro dei buoni stessi, bensì quelli previsti dal decreto ministeriale del 1986 (inferiori del 50% circa). A fugare ogni dubbio, nel 2007 è intervenuta la Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, dando ragione agli investitori e condannando quindi, Poste Italiane a corrispondere l’importo risultante dai tassi indicati sul retro dei buoni e non già quelli disposti dal decreto ministeriale del 1986. Ma la questione diventa attuale poiché è nel 2016/2017/2018 che scadono i 30 anni dei buoni fruttiferi postale. Quindi, se siete in possesso di Buoni postali fruttiferi emessi dal 1974 in poi, vi consigliamo di consultarci al fine di ottenere un parere sui tassi di interessi che saranno applicati al momento dell’incasso. Insieme valuteremo l’eventualità di intraprendere un’azione legale volta alla tutela dei vostri diritti.

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